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INTERVISTA

FRANCESCO TROIANO: “Una volta il Lunedì era una giornata migliore…”

Il Totem del Pescara City esprime il parere condiviso di tantissimi appassionati accomunati dalla Voglia di Tornare a giocare a Calcio

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PESCARA – Nell’animo dei tanti calciatori appassionati, il momento che stiamo vivendo “regala” un peso specifico decisamente importante.

La passione che fin da bambino accompagna il calciofilo è argomento di profonde discussioni, di teoremi dimostrati ma difficilmente comprensibili da chi non ha MAI vissuto le emozioni che regala un campo da calcio, la partita, l’allenamento, lo spogliatoio e tutto ciò che ne consegue.

Tuttavia i tanti attori del calcio UISP nostrano stanno palesando in maniera proficua e profonda lo stato di mestizia, la tangibile nostalgia nei confronti di un pallone di cuoio che, sebbene consapevole già in passato della clamorosa importanza nella quotidianità di tantissimi appassionati, continua a riscuotere tributi ed autentiche dichiarazioni d’amore.


BANDIERA PE CITY

L’ultimo in ordine di tempo a farsi portavoce dell’importanza del “Gioco più Bello del Mondo” è il Numero 9, Totem e storico capitano del Pescara City: Francesco Troiano.

Affacciatosi nel Mondo UISP con una fugace esperienza tra le file di CTV, Troiano è stato poi uno dei padri fondatori del Pescara Colli: 7 anni (con 6 mesi passati allo Spartak 1972, ndr) con la casacca biancoverde ed i gradi di capitano appuntati sul braccio sinistro fino all’estate 2018, quando decide di creare il Pescara City con il Patron Stefano Esposito ed i Dirigenti Trignani ed Andrea Pennese.

Promozione in A al primo colpo e stagione 2019-2020 che vedeva i Citizens in lotta per la salvezza, fino al fatidico Marzo 2020 che, a conti fatti, tiene ancora tutti fermi al palo.

IL POST

Sebbene Francesco Troiano sia un dipendente del Pescara Calcio (come dire, il calcio certamente non manca nella sua quotidianità…), le sue parole trasudano passione, nobile sentimento e sincera voglia di tornare a fare qualcosa che manca come il pane a tanti appassionati che, come lui, attendono con ansia di poter tornare a correre dietro ad un pallone.

Questo il post pubblicato sul suo PROFILO FB:


“Una volta il lunedì era una giornata diversa.

Una volta il lunedì era una giornata dove speravi qualcosa, era la giornata dell’ansia ma quella bella, diversa dalle stesse che tutti nella quotidianità abbiamo oggi. Era anche la giornataccia a lavoro che non ti pesava più di tanto perché la sera lottavi per qualcosa e l’abbraccio dei tuoi amici dopo un gol ti dava più energia di una redbull.

Ma erano soprattutto lunedì pieni di assunzioni di responsabilità, di sacrificio verso il prossimo, di uno “scusa”, di un “aiutami”, di un “bravo”, di un “fallo fare a lui che è più bravo di me”, di un braccio proteso per far rialzare da terra l’avversario. Litigi che terminavano in abbracci e risate a fine partita.

Tutti miracoli che nemmeno una pandemia è riuscita a portare in dote all’umanità, ma che invece lo sport realizza con una facilità impressionante, UNENDO.

Una volta il lunedì era una giornata migliore”

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