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INTERVISTA

MONDO ARBITRI | Guido Santella: “Per arbitrare bisogna avere una apertura mentale a 360°”

Ex Calciatore del Coalpi Soccer, da diverse stagioni rappresenta una certezza nel parco arbitri a disposizione della Triade Di Simone – Sperandeo – Vallone

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►PESCARA – Passato da Dirigente e Calciatore, Ciclista per Grande Passione e Direttore di Gara di fascia alta del Mondo UISP.

Questa, in sintesi, la scheda di Guido Santella, fischietto Abruzzese che vive il Mondo UISP con la Voglia di chi si identifica in questo emisfero, con il desiderio di continuare a farvi parte e con l’ambizione di crescere tutti insieme partita dopo partita.

Le sue schede dei chilometri percorsi al termine di ogni singola partita diretta sono ormai un appuntamento fisso per gli appassionati e gli addetti ai lavori, esempio lampante di come la cultura del lavoro e la cura dei dettagli sia il pane quotidiano per mietere successi e soddisfazioni.


D – Arbitri si nasce, ma nel tuo caso “si diventa”: dall’esperienza con la maglia del Coalpi, com’è nata la passione verso la figura del direttore di gara?

“In effetti sono un ex calciatore e dirigente proveniente dai dilettanti FIGC che poi ha chiuso la carriera calcistica col la COALPI prima tra gli Amatori FIGC e poi con le esperienze vincenti in UISP – risponde così Guido Santella – In realtà la passione per la figura di arbitro in UISP è nata casualmente durante un colloquio con il Presidente Vincenzo Maselli nel lontano 2012, era un periodo in cui la UISP Calcio stava programmando la propria crescita di movimento ed era alla ricerca di nuove risorse da poter coltivare per il settore arbitrale, mi ha semplicemente convinto a partecipare al corso che si è tenuto a Novembre 2012 e da lì sono partito. La mia fortuna è stata poi trovare lungo la mia strada Paolo Vallone, che ringrazio perché ha saputo darmi nel giusto modo quelle conoscenze tecniche in cui ero latente da calciatore e tecnico che mi hanno completato nella conoscenza del regolamento permettendomi gradualmente di inserirmi nel mondo arbitrale UISP”.

D – Che consiglio daresti a chi magari è combattuto sul “salto della staccionata” da giocatore a fischietto? Ed esser stati calciatori aiuta nella gestione delle partite, oppure la convinzione di avere un “vantaggio” può giocare tiri mancini quando si indossano i cartellini nel taschino?

“Premetto che non tutti sono in grado di darsi all’arbitraggio dall’oggi al domani, pur avendo ottime esperienze da calciatore o dirigente; per arbitrare occorre una buona dose di buonsenso, equilibrio mentale e decisionale e conoscenza del regolamento, ma questo non deve comunque influenzare le scelte di un eventuale “salto della staccionata” bisogna mettersi alla prova prima di poter capire realmente se si è capaci o no. Per quanto mi compete l’essere stato un giocatore ma sopratutto un allenatore di categoria in FIGC mi ha favorito tantissimo nella gestione delle partite, ma in questo conta molto il carattere della persona; per arbitrare bisogna avere una apertura mentale a 360°. Si le amicizie possono minare una gara ma spetta al Direttore di gara disinnescarle, l’amicizia è un grande sentimento ma in campo esistono dei ruoli precisi che esigono rispetto pertanto l’amicizia non deve influenzare”.

D – Qual è stata l’emozione più grande vissuta da calciatore e quale la più vivida da Arbitro?

“Da calciatore UISP, l’esperienza più bella è il ricordo della vittoria del primo campionato Provinciale OVER 40 UISP con la Coalpi, eravamo al primo anno di partecipazione in UISP. Da arbitro devo dire che ho avuto diverse belle soddisfazioni ma di sicuro tra le più belle c’è la mia prima partecipazione alle finali di Coppa Nazionale UISP 2018 che mi ha dato la possibilità di mettermi in mostra a livello nazionale grazie alla fiducia del designatore nazionale nonché nostro responsabile STA Paolo Vallone, questo mi ha permesso poi di replicare anche l’anno successivo in tutte le manifestazioni nazionali UISP”.

D – L’obiettivo personale per la stagione 2020-2021?

“Farmi trovare pronto alla ripartenza quando questa ci sarà e per questo continuo ad allenarmi con costanza. Mi manca molto il campo, la partita e l’ambiente tutto, come credo a tutti”.

D – Questa situazione eccezionale cambierà in positivo gli approcci al gioco del calcio, oppure tutto tornerà come prima nel rapporto tra arbitri e calciatori?

“In qualche maniera questa pandemia porterà a dei cambiamenti nella gestione futura delle gare sotto l’aspetto logistico, ma credo che non mutera’ oltre il dovuto l’essenza dello stare in campo, i ruoli e i comportamenti sempre nel massimo rispetto degli altri e di se stessi, ricordandoci sempre e comunque che il ruolo della UISP è la promozione dello sport, la socializzazione e al rispetto dell’altro”.

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