MONDO ARBITRI | Loris Lagana’: “Per me è la situazione più difficile: può falsare una partita”

►PESCARA – E’ un acquisto delle ultime stagioni e nel corso del tempo è diventato uno dei capisaldi del Nostro parco arbitri.

Loris Laganà ha una profonda conoscenza del Futsal ed una grande passione per il calcio. In campo è ben considerato da avversari e Mister. Raramente una parola od un comportamento sopra le righe; trasuda emozioni, sensibilità dentro e fuori dal campo, palesando in ogni situazione l’assoluta appartenenza ad un movimento sportivo e sociale come il nostro.

Insomma, un tesserato modello, un buon arbitro che fa dell’umiltà un caposaldo della sua pratica sportiva, come testimoniato dalla risposte offerte alla redazione di UISP Magazine.

Questo l’ennesimo botta e risposta con un direttore di gara che amplia ulteriormente la rubrica “Mondo Abritri”: un modo per far scoprire a tutti i tesserati che, probabilmente, i fischietti sono i tesserati più appassionati del nostro calcio.

D – Arbitro: perché si sceglie di fare il ruolo più difficile all’interno del rettangolo di gioco?

“Beh, dopo esperienze a livello dilettantistico come calciatore di calcio, ma soprattutto di futsal, ho deciso di continuare a fare quello che d’estate mi sono sempre dilettato a fare – questa la prima risposta di Loris Laganà – E’ una piccola passione familiare (anche se i miei erano arbitri di pallavolo) che ho voluto sempre cavalcare, anche se mi sono spesso trovato dall’altra parte fino ad un infortunio che mi ha bloccato un po”.

D – Si parla sempre di “Gestione”, di “Buon Senso”: sono davvero questi gli ingredienti principali per una conduzione arbitrale vincente?

“Credo che il buon senso vada sempre usato, ma c’è sempre il limite da non superare. E mi riferisco sia agli arbitri che ai giocatori. La gestione della partita va fatta equamente. Noi arbitri sbagliamo per tanti motivi, ma di sicuro non per mala fede… ogni tanto qualcuno ci accusa di questo. Questa accusa è un po’ pesante perché noi in campo diamo il meglio e non di certo pensiamo di favorire l’uno o gli altri. Un buon arbitro, a mio parere, deve saper gestire la partita, usare il buon senso, e qualche volta anche saper mitigare gli animi. Molte volte ci si riesce, molte volte no: dipende dagli animi”.

D – Qual è la situazione più complicata per un Fischietto: un’espulsione, un rigore dubbio o un gol fantasma?

“Per un arbitro non esiste una situazione complicata perché, se applica il regolamento, dalla sua parte ha le regole che lo sostengono. Di sicuro decidere in un secondo, a volte anche meno, è difficilissimo. A livello dilettantistico siamo un po’ penalizzatati dalla TV perché esasperano situazioni (vedi moviola, ecc..). Tutto questo viene riportato a livello dilettantistico. In campo ne sentiamo di ogni. Per me, la situazione più difficile rimane l’espulsione perché, se non si è sicuri al 100%, può falsare una partita”.

D – Ripartiamo, speriamo… Con quale spirito saranno affrontate le partite ufficiali? Cambierà qualcosa nell’indole dei calciatori, oppure sarà peggio di prima?

“Questa è una domanda difficile: noi non conosciamo gli animi dei giocatori e loro non conoscono i nostri. La speranza è quella di pensare che è solo un divertimento, per liberarci da mogli e fidanzate per un paio d’ore (grandissima risata, ndr) e finire con un terzo tempo con tutti presenti. Io amo il rugby e in questo sport il terzo tempo è d’obbligo. La mia speranza è che siamo tutti un po’ più miti e sereni e divertirci e andare tutti a mille. Rimane sempre uno sport e facciamo tutti che rimanga tale. Buon campionato a tutti e viva gli arbitri…anche quelli mediocri come me”.