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INTERVISTA

SERENA FERRARA: “La Uisp nel centro sportivo è stata davvero una grande famiglia”

SERENA FERRARA: “Creare una struttura simile con lo scopo di mettere al centro sport e convivialità circondato da aree verdi sarebbe una risorsa inestimabile per i cittadini pescaresi e per lo sport amatoriale in genere”

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PESCARA – “Speriamo che riparta subito il campionato così almeno per due sere a settimana posso fare la dieta e non cucinare” – ride divertita la protagonista dell’intervista di quest’oggi.

Serena Ferarra, nata e cresciuta nello Storico “Cementificio” di Via Raiale, culla della UISP negli anni 90, fino ai primi anni 2000, è rimasta ancora legata al Nostro Mondo, sarà infatti prossima sposa di Samuel Esposito, fantasista dell’Utopia Pub (massima serie, SENIOR, ndr).


TANTI RICORDI

Una chiacchierata informale per riportare alla mente dei ricordi bellissimi di un calcio che forse non c’è più, ma che deve rappresentare il fondamentale recupero di quella giovialità e convivialità che, ancor più oggi, sembrano mancare alle future generazioni di calciatori.

Ma cos’è stato il Cementificio? Per gli storici del calcio amatoriale – dilettantistico abruzzese, il campo di Via Raiale è stato la naturale prosecuzione di quello che fu il Mitico “Aterno”; una sorta di passaggio di testimone, con gli anni 70-80 che furono traghettati nei successivi 20 anni.

Nicola Ferrara e la Sua Famiglia hanno accolto a braccia aperte il Nostro Calcio che ancor oggi rimpiange quell’atmosfera difficile da spiegare a chi non l’ha vissuta in prima persona.

Tante le figure che ancora adesso regalano nostalgia, partendo dal Mitico Custode Giacomo Fenaroli, passando per il Bar che diventava momento di incontro prima, durante e dopo le 3 partite del Sabato pomeriggio (15.00 / 16.30 / 18.30) e della Domenica Mattina (09.30 / 11.00) e finendo con il pubblico sempre presente sugli spalti ed intorno al campo.

Insomma, un vero e proprio Polo d’aggregazione che a tutt’oggi viene a mancare. Il “De Cecco” di Città Sant’Angelo aveva ed avrebbe tutti i crismi per esserlo e, guardando potenzialmente al futuro, potrebbe diventarlo, ma scelte diverse hanno portato le strade a dividersi dal Calcio UISP.

L’INTERVISTA

D – In questi giorni hai ricordato il compleanno di Tuo Papà Nicola, una sorta di Icona del Calcio UISP grazie al Centro Sportivo che, per tantissimi anni, è stato il Polo Centrale di Tutto il Nostro Mondo Calcistico: cos’è stato per te il “Cementificio” e cosa pensi abbia rappresentato per tutti i Calciatori UISP?

►”Caro Alessandro , intanto grazie per avermi sottoposto alle tue domande citando mio padre Nicola Ferrara e dandomi la straordinaria occasione di ricordare insieme a te ed i tuoi lettori questa fantastica avventura che ci ha visti tutti uniti per circa 20 anni – parte così Serena Ferarra – Tieni presente che quando aprì il “Milesi” (nome originario del Campo passato comunque alla storia col nome di “Cementificio”, ndr) avevo circa un anno e mezzo, ho mosso lì i miei primi passi; questo luogo è stato sostanzialmente la mia casa, questa lunga storia l’ho condivisa con la mia famiglia e con i nostri clienti. Il nostro rapporto con la Uisp è sempre stato scandito da profonda stima ed affetto nella figura di Vincenzo Maselli, persona devota al mondo del calcio amatoriale che rappresenta l’anima delle persone comuni che, dopo una giornata di lavoro, si riuniscono per condividere lo svago più sano, positivo ed inclusivo; lo sport. Per i calciatori e per le loro famiglie credo sia stato un luogo speciale ed a loro va il mio infinito grazie per non averci mai dimenticati”

D – Ricordi un aneddoto particolare di quella tua esperienza che ti vedeva “in prima fila” nel dare il Benvenuto a tutti i calciatori del Mondo UISP?

►”Ricordo con profonda tenerezza e smarrimento il momento in cui appresi della grave malattia che colpì mio padre, il quale mi chiese di prendere in mano le redini del nostro centro sportivo. Ero giovanissima e, nonostante i suoi annosi insegnamenti sulle dinamiche strutturali ed organizzative, non nascondo che dovetti armarmi di notevole coraggio e qui mi fa piacere citare di nuovo l’affetto di Vincenzo Maselli e di tutti i presidenti delle squadre, giocatori compresi, che mostrarono per me grande sensibilità e aiuto concreto. Ricordo con commozione i loro abbracci, i loro sguardi smarriti come il mio; la Uisp nel centro sportivo è stata davvero una grande famiglia e queste dimostrazioni di affetto e disponibilità non hanno fatto altro che consolidare ancor di più il nostro rapporto e la stima che ne è sempre derivata”.

D – Come spiegheresti il “Cementificio” a chi NON ha mai provato le sensazioni che si respiravano in quell’ambiente ed in quel periodo?

►”Non è facile spiegare l’atmosfera che si viveva da noi, diciamo che siamo stati una porta di speranza in un quartiere particolarmente complesso, un luogo dove lo sport, l’amicizia, il divertimento, la convivialità e l’inclusione sono stati gli ingredienti di una ricetta vincente che ancora oggi scandisce i ricordi calcistici e non solo di chi ha attraversato quel cancello ed ha vissuto con noi un pezzetto del suo percorso; era un luogo pieno di significato per tanti di noi”.

D – Chiudiamo con un Sogno: Un Giorno sarà possibile mettere in piedi qualcosa di simile, oppure il corso dei tempi ci ha già regalato qualcosa di irripetibile?

►”Poter ricreare una struttura simile è indubbiamente possibile – commenta Serena Ferrara – ciò include però ingenti investimenti ed un lavoro molto attento alle esigenze degli utenti. Una struttura del genere impone un lavoro di cura quotidiano e molti sacrifici: è lapalissiano ribadirlo ma ne varrebbe comunque sempre la pena. Quelli che stiamo vivendo sono anni commercialmente difficili, specialmente questo appena trascorso, ma creare una struttura simile con lo scopo di mettere al centro sport e convivialità circondato da aree verdi sarebbe una risorsa inestimabile per i cittadini pescaresi e per lo sport amatoriale in genere. Per concludere volevo augurare a tutti gli iscritti Uisp di riprendere presto gli allenamenti ed il calendario del campionato e invitarli ad apprezzare sempre incondizionatamente quegli straordinari momenti di unione e svago che sono l’anima dello sport, con la speranza che gli effetti di questa pandemia presto possano sopirsi, per consentirci di tornare ad una vita normale”.

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