LEGA CALCIO

VIDEO | Maria Grazia Pinna: il Primo Fischietto Donna ha la Firma UISP

Quarantuno anni fa scendeva in campo la prima arbitra donna, formata e cresciuta nell’Uisp. Pinna è stata intervistata da FanPage

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Nel febbraio del 1979 Maria Grazia Pinna, all’epoca 36enne vedova con due figli originaria della Sardegna ma toscana d’adozione, ha fatto l’esordio da arbitro in una partita di calcio: è la prima donna in Italia ad indossare la divisa nera. “Ho dovuto scontrarmi con molti pregiudizi – racconta a Fanpage.it- Sono contenta che oggi ci siano altre donne arbitro riconosciute a livello internazionale. Forse un po’ è anche merito mio”.

Maria Grazia Pinna è stata fra le protagoniste del documentario realizzato dall’Uisp in occasione del settantesimo anniversario della fondazione, nel 2018. “Capitane Coraggiose, la storia dell’Uisp raccontata dalle donne”, è il video che raccoglie le interviste a Franca Caiani, Margherita Biagini, Ansalda Siroli, Teresa Vitale, Luigia Introini, Mariagrazia Pinna e Gigliola Venturini.

Durante l’intervista all’arbitra Uisp, realizzammo un video dedicato a quell’incontro, in cui Maria Grazia racconta la sua esperienza, mostrando anche fotografie originale e ricordi delle sue prime partite di calcio ufficiali.

“Tutto è cominciato con l’ennesimo torneo fra bar di quartiere – si legge nell’articolo di FanPage – Quello gestito dall’allora trentacinquenne ex commessa della Rinascente a Cagliari che, a dire di Maria Grazia, aveva una squadra presa spesso di mira dalle giacchette nere. “A un certo punto mi sono arrabbiata e ho detto: va bene, divento arbitro”. La notizia del suo corso di formazione alla Uisp, Unione Italiana Sport Per tutti, una delle più grandi associazioni italiane di sport amatoriale, arriva ben presto all’orecchio di alcuni giornalisti della zona. E così, quando alla periferia di Firenze è scesa per la prima volta in campo per l’esordio, “c’erano almeno 200 giornalisti da tutta Italia”. L’attenzione mediatica sulla prima donna arbitro si fa alta fin da subito. Non mancano nemmeno le critiche, le allusioni e persino i soprannomi. L’arbitro col rossetto, col fondo tinta, ma Maria Grazia non se la prende mai. Anzi, sorride e si diverte. Anche perchè era tutto vero, ammette. “Ero col fondo tinta, i braccialetti, il rossetto, i pantaloni cortissimi. Andavo in campo da donna”, rivendica.

“Anche gli insulti dagli spalti non sono mai mancati, così come le battutine alle quali Maria Grazia ha ogni volta saputo rispondere a tono, nonostante qualche lavata di testa dei commissari, ai quali toccava ricordarle di non dover replicare alle provocazioni del pubblico. Che poi, ricorda l’ex arbitro Uisp, era quello il vero problema. Altro che i calciatori. “Erano educati, sorridevano, erano contenti quando arbitravo io – sottolinea – L’ho fatto per oltre dieci anni, dirigendo tantissime partite. Anche perchè ad un certo punto volevano sempre me. Ed io l’ho fatto sempre con grande passione. Non ho nessun brutto ricordo di quella esperienza”

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