CALCIO e COVID19 | A.Maselli: «Abbiamo rinviato per tutelare; ora però serve buonsenso da parte di Tutti»
«Abbiamo rinviato per Tutelare i Nostri Tesserati e per provare a regalare maggiore equità e regolarità a tre campionati che ci stavano offrendo passione, divertimento, agonismo e spensieratezza»
►PESCARA – «Non avremmo mai voluto prendere la decisione che, purtroppo, è divenuta logica – commenta il Resp.Comunicazione del Calcio UISP Abruzzese, Alessandro Maselli – ma abbiamo rinviato per Tutelare i Nostri Tesserati e per provare a regalare maggiore equità e regolarità a tre campionati che ci stavano offrendo passione, divertimento, agonismo e spensieratezza».
Il Calcio Abruzzese, non solo quello UISP, resta dunque fermo al palo per buona parte del mese di Gennaio, con la speranza di tornare a far rotolare il pallone già a partire da Venerdì 24, con il primo degli 8 recuperi già calendarizzati (LEGGI ARTICOLO).
QUANDO SI RIPARTE?
CR Abruzzo: Ripresa come da calendario dei campionati di interesse nazionale (Eccellenza maschile e femminile, Calcio a 5 Serie C1, Calcio a 5 Femminile), tutte le altre categorie ripartiranno dal 22-23 gennaio e l’attività giovanile il 30 dello stesso mese. – Questo il Telegramma che fotografa perfettamente l’attuale situazione del Calcio Abruzzese.
Restano però diversi gli interrogativi sul comportamento degli atleti e degli appassionati in vista del “periodo di Stop” dalla Pratica Ufficiale del Gioco più amato.
«La Nostra Scelta, così come quella della FIGC – prosegue Alessandro Maselli – non è stata Imposta dall’alto, dallo Stato; cosa che invece accadde in occasione degli STOP di Marzo ed Ottobre 2020. Questa volta, alla luce del crescente numero di contagi e delle susseguenti potenziali tribolazioni organizzative dei Dirigenti di Società nella gestione delle positività, si è deciso di congelare il tutto al fine di consentire una felice evoluzione dell’attuale momento pandemico. Ora però serve Buonsenso da Parte di Tutti: perché approfittare dello Stop dei Campionati per dare libero sfogo ad altri momenti di socialità sfrenata sportiva diverrebbe deleterio per l’intero emisfero calcistico».