01G SERIE B | Pierangelo regala la Vittoria allo Spartak all’82°

BRAVEHEARTS  0
SPARTAK 1972  1

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Lo Spartak espugna il “Comunale” di Ortona e rende amaro, con il sapore aggiuntivo della beffa l’esordio dei Bravehearts nella cadetteria UISP. Gara in cui il vigore atletico degli ospiti ha fatto la differenza, con la compagine allenata da Candeloro che ci ha creduto sino alla fine ed è riuscita a centrare la vittoria all’ultimo tuffo ed in inferiorità numerica. Ospiti in 10 dalla mezz’ora della prima frazione, con Luchyshyn che guadagna la via della doccia dopo un fallo ed un battibecco con il diretto avversario. Lo Spartak non fa però una piega e macina gioco ed occasioni (due fallite clamorosamente), trovando la via del gol nel recupero grazie a Pierangelo, che impallina Peracchia e timbra lo 0-1 finale.

QUI SPARTAK – Il match-winner Pierangelo commenta entusiasta la rete della vittoria:

“Da nuovo del gruppo sono rimasto colpito, completamente sommerso da abbracci pieni di gioia per la squadra. Avete creato un gruppo davvero grandioso”.

Gli fa eco il Patron Esposito, che esterna la propria soddisfazione con un messaggio rivolto alla sua squadra:

“Vorrei dire che ciò che mi ha più colpito e fatto immensamente piacere ieri sera è stato vedere tutti, ripeto tutti nessuno escluso dopo la rete correre abbracciare Lele (Pierangelo, ndr) e poi unirsi in UNICO GRANDIOSO abbraccio pieno di tanti significati, per la società molto importanti. Ne sono rimasto compiaciuto, ne sono orgoglioso e di questo vi voglio ringraziare”

QUI BRAVEHEARTS – Domenico D’Anninbale, dirigente e giocatore dei Bravehearts Ortona:

“Lo Spartak ha meritato la vittoria, anche se prendere goal al 92′ sa di beffa. Abbiamo subito il loro dinamismo, abbiamo avuto paura di giocare come sappiamo, complice forse una preparazione buona ma con poche sedute, a cui una parte della squadra non ha partecipato. E’ mancata la squadra, non i singoli, abbiamo combattuto, nulla da eccepire sull’impegno, ma le nostre ripartenze si basavano quasi sempre su lanci per le punte, non sempre precisi; quando abbiamo provato palla a terra li abbiamo tenuti a freno, zero cambiamenti di gioco, fasce troppo basse. Rimango dell’idea, inoltre, che le diagonali servono a compattare la squadra quando siamo attaccati, ma se il terzino si piazza sul dischetto del rigore su ogni attacco avversario, l’esterno è troppo basso e la fascia è libera, difficile da coprire. Nel primo tempo siamo stati più in partita, loro sono stati pericolosi su calci da fermo (punizioni, calci d’angolo), su una in particolare da segnalare un guizzo di Fabio Peracchia che ha salvato il risultato. Le nostre azioni comunque mettevano in ansia gli avversari riuscendo a conquistare alcune punizioni non sfruttate a dovere. Nel secondo tempo, vista la superiorità numerica, avremmo dovuto approfittarne: invece la loro foga riusciva a colmare il gap. I cambi non portavano grossi cambiamenti, ma era la squadra nel complesso a mancare. Non è che lo Spartak ci dominasse sul piano del gioco: recuperava palla e la buttava là davanti per gli inserimenti dei loro giovani attaccanti, riuscendo a costruire così alcune occasioni, divorandosi due goal in fotocopia, due diagonali che finivano fuori, quasi a lambire il palo opposto. Poi, quando ormai lo 0-0 era un risultato acquisito e accettabile; un rilancio sbagliato portava gli avversari al tiro, neanche irresistibile, su cui Fabio (Peracchia, ndr) non arrivava, con la loro esultanza a sancire una sconfitta che lascia l’amaro in bocca. Inutile dire che sono deluso, sapevo che in questo campionato ci sono compagini giovani, che con la velocità e la forza dell’età ci avrebbero messo in difficoltà, ma il non gioco, la lentezza nelle impostazioni dello stesso, poco movimento per ricevere il pallone, errori di passaggio a due metri, sono situazioni che non mi aspettavo, che ormai pensavo avessimo assimilato e su cui dobbiamo lavorare e migliorare già dalla prossima”