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INTERVISTA | Gabriele Lucci: La UISP, la FIGC, il ruolo di Mister e quello di Calciatore

Calciatore prima, Mister dopo nel cammino nel Mondo UISP: “Giocare è sempre la cosa più bella”

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INTERVISTA: GABRIELE LUCCI

16 MAGGIO 2020 – E’ stato il Mister rivelazione della passata stagione: da assoluto carneade alla guida di una squadra neonata (seppur con uno zoccolo duro composto da “calciatori esperti”), Gabriele Lucci ha condotto il Pescara City al terzo posto in Serie B, con conseguente promozione al massimo campionato UISP e partecipazione alla Coppa Abruzzo 2019 (sconfitta dal Dischetto in terra marsicana negli ottavi di finale della manifestazione, ndr).

Ha giocato e ha allenato, sempre nel suo stile: anticonformista per eccellenza, convinto assertore delle proprie opinioni, il profeta del Lancio Lungo si racconta tra UISP e FIGC, parlando di passato, ma provando a guardare avanti. E di questi tempi, speranza e fiducia sono gli ingredienti principali per non venir meno alla Lucidità quotidiana.

D – Impossibile non partire dal quotidiano: come stai vivendo questa situazione?


R – “Purtroppo si deve ancora parlare della situazione attuale sperando che presto non sia più l’argomento del giorno – risponde Gabriele Lucci – Personalmente ho vissuto, almeno dal punto di vista famigliare, molto bene la situazione avendo la fortuna di vivere nel verde, mentre dal punto di vista sociale ora vedremo se la reclusione avrà avuto il vero effetto, cioè quello di farci seguire le regole per non tornare a stare chiusi dentro casa”.

D – Sei stato calciatore UISP con le maglie di Pretaro e Miral, ma è alla guida del Pescara City che hai “conquistato” la copertina con una promozione in A al primo colpo: ti aspettavi un simile risultato?


R – “Si, il Pescara City mi ha dato fiducia con la possibilità di essere il loro allenatore e sinceramente fin dai primi giorni di impatto con la squadra il clima che si respirava non poteva che portare cose positive, con una società organizzata e giocatori uniti. Il gruppo è ciò che porta risultati oltre le aspettative e questo gruppo si stava confermando anche in serie A praticamente con gli stessi giocatori, a differenza di altre squadre che hanno fatto un calderone di giocatori senza lasciare il gruppo/scheletro della squadra”.

D – Hai guidato i Citizens nelle prime giornata di questa stagione, poi motivi personali ti hanno spinto alle “dimissioni” lasciando il timone a Mirko Pennese: quali sono le linee guida per allenare in un contesto amatoriale?


R – “Che sia un contesto amatoriale o professionale deve passare sempre per il rispetto di tutti i giocatori verso i propri compagni e questa è una cosa che ho cercato di portare sempre avanti insieme alla fiducia per i miei giocatori, che ho sempre cercato di far giocare. Anche se in alcuni casi ho sicuramente sbagliato, ma del resto come i calciatori sbagliano un rigore gli allenatori sbagliano molte scelte (ride sornione, ndr). Ogni giocatore in campo può dare qualcosa di diverso e non sempre lo stop di tacco è la cosa più importante ma è solo uno degli ingredienti per rendere una squadra equilibrata”.

D – Hai lasciato il Mondo UISP e sei tornato Calciatore nella Tua Giuliano Teatino: è più bello allenare o giocare? E quali sono le soddisfazioni migliori con gli scarpini ai piedi e con la panchina alle spalle?


R – “L’abbandono del mondo UISP e soprattutto del City mi è dispiaciuto molto, ma ormai era da diverso tempo che tra lavoro e famiglia mi trascinavo e non sentivo di dare più quello che meritava la squadra e la dirigenza come impegno e concentrazione e, complice il recupero fisico da un vecchio infortunio, la voglia di giocare era troppo forte. Giocare è sempre la cosa più bella e finché il fisico regge, anche in malo modo, voglio giocare anche solo per il gusto di andare a fare due birre ed una mangiata con la squadra dopo una partita strapersa. Riguardo le soddisfazioni con gli scarpini ai piedi la più grande è stata quella di essere arrivato al blocco del campionato senza infortuni che è un bel miracolo per chi mi conosce (altra risata, ndr)”

D – Cosa ti è rimasto del Mondo UISP?


R – “Il mondo UISP mi ha permesso di togliermi diverse soddisfazioni sia da calciatore che da allenatore, ma soprattutto mi ha sempre fatto divertire facendomi sentire sempre partecipe grazie alla sua organizzazione che cerca di far partecipare tutti i protagonisti dei suoi campionati. Comunque spero di tornarci prossimamente, quando saremo meglio organizzati in famiglia…”

D – FIGC e UISP: da sempre vige questa “diatriba” che vede la prima osservare dall’alto in basso la seconda. Forte della tua esperienza, quali sono le differenze tra le due categorie?


R – “Sinceramente, dopo diversi anni di UISP, tornato in FIGC come calciatore non avevo mai pensato alle differenze prima di trovarmi al 90esimo della partita in corso e notare che entrambe le squadre non avevano fatto neanche un cambio e questo mi ha riportato vecchi ricordi del mondo FIGC. Però detto questo, che sia FIGC o UISP, molto lo fanno le persone che si incontrano ed i gruppi con cui si gioca”

D – Chiudiamo con il futuro: si ripartirà? Quando secondo te e farai “pressioni” affinché il TUO Giuliano Teatino si cimenti quanto prima nel Mondo UISP? 😜⚽


R – “Se parliamo di ripartire per terminare i campionati la vedo dura se non per i campionati professionistici, con la speranza che tutto possa ripartire a settembre/ottobre, anzi essendo ancora tesserato con il Pescara City spero che la UISP riparta cosi magari qualche minuto di partita potrei farlo… mentre riguardo l’ingresso del Giuliano Teatino nel mondo UISP sarebbe dal mio punto di vista una bellissima avventura e cercherò di spingere per arrivarci …..magari una cenetta pagata dal presidente Maselli potrebbe convincermi.. (ennesima risata dell’intervista, ndr). Un saluto a tutto il mondo UISP…”

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