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INTERVISTA | Gresolindo: Tra Futuro, e Futura, una Fotografia del Nostro Calcio UISP

GRESOLINDO: “Essere un tantino più attenti per fare in modo che il movimento calcistico amatoriale UISP venga considerato ancora più importante di quello che in effetti è adesso”

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PESCARA – Vincenzo Gresolindo è un Totem del Calcio UISP Abruzzese: dirigente e Presidente della Futura, storica società capace di mettere in bacheca Trofei Prestigiosi; Giudice di Prima Istanza; Rappresentante Abruzzese e membro dell’organigramma del Calcio UISP Nazionale nel Settore Disciplina; attualmente Referente del Calcio UISP Pescarese nella Gestione e Rapporto con il Comune nell’assegnazione degli impianti sportivi.

Incarnazione perfetta del “Lavoro Oscuro” che sempre si cela dietro le Grandi Organizzazioni, Vincenzo Gresolindo opera nell’ombra, garantendo impegno, costanza, professionalità quotidianamente e lungo l’arco di tutta la stagione calcistica UISP. Un elemento imprescindibile che dovrebbe rappresentare il termine di paragone per Tutti i Dirigenti UISP che desiderano crescere nella pratica calcistica Amatoriale e Dirigenziale.

A ridosso del Capodanno, un’intervista diviene propizia per fotografare l’attuale momento del Nostro Calcio:

D – Il Tuo ruolo di Responsabile Campi Comunali Pescara è di vitale importante per gli ingranaggi organizzativi del Calcio UISP Nostrano; tuttavia molti protagonisti del Nostro Mondo vivono con troppa superficialità il loro ruolo dirigenziale, non agevolando il tuo impegno: sbaglio?

“In effetti è così – questo l’incipit di Gresolindo – Alla fase iniziale che precede l’inizio del campionato ,è una vera corsa per accaparrarsi il campo di allenamento ,ma dietro a queste richieste c’è un lavoro che inizia dai primi di luglio fino ai primi di settembre per incastrare gli eventi con il programma dell’amministrazione comunale. La superficialità,se così si può chiamare, di qualche dirigente deriva anche molte volte dal fatto che lo sport amatoriale entra a far parte della vita quotidiana con tutti i problemi e gli affanni che la stessa comporta e allora si tende a vivere solo il momento dello sport,l’adrenalina che comporta, trascurando a volte di comunicare notizie che potrebbero invalidare per il futuro il lavoro svolto fino al momento. Sarebbe necessario essere un tantino più attenti per fare in modo che il movimento calcistico amatoriale UISP venga considerato ancora più importante di quello che in effetti è adesso”.

D – Il Calcio UISP, nonostante i proclami del Nazionale, vive troppo spesso sulla “buona volontà” dei singoli operatori locali: da Dirigente, con esperienza anche nell’organigramma Nazionale, cosa si può e si deve migliorare per evitare che la parola “conferma” faccia rima con “stagnazione” nei singoli comitati? E lo dico soprattutto per chi come te, e come altri, porta avanti il gioco per puro spirito di volontariato…

“Questa si che è una bella domanda! In questo momento di congiuntura nazionale è oltremodo difficile portare avanti programmi e innovazioni. Ricordo nella mia esperienza di dirigente nazionale, quando le cose andavano bene,si cavalcava l’onda del benessere e di conseguenza le riunioni nazionali erano tutte improntate sull’entusiasmo, su programmi a volte inverosimili con le regioni più importanti che la facevano da padrone. Le nostre piccole realtà,e intendo le regioni satelliti, erano le cenerentole dell’organigramma nazionale. I numeri erano scarsi nonostante le buone partecipazioni ai vari tornei nazionali,ma le forze erano impari,poi la crisi ha ribaltato i valori in campo. I dirigenti delle grandi regioni hanno subito la stagnazione delle idee ma soprattutto dell’entusiasmo mentre le piccole realtà che per andare avanti e crescere ce l’hanno messa tutta ,si sono ritrovate a fornire utili informazioni in termini di organizzazione e programmi ai vari comitati leader. Nel calcio c’è poco da inventare ma per evitare la “stagnazione” bisogna sempre stare sul pezzo, essere presenti sul territorio in maniera tangibile e non fare mai mancare alle società aderenti competenza e affidabilità di chi li dirige”

D – Chiudiamo con la Futura (Campione Provinciale Senior, Over e Regionale nell’anno di grazia 2006-2007), la tua squadra: talvolta balena in te l’idea di fa tornare in auge quella tua creatura?

“La Futura, una gran bella esperienza che ha lasciato in me un ricordo indelebile ma penso che sia stata un’esperienza indimenticabile per tutti quelli che vi hanno partecipato. Il gruppo storico è rimasto fino alla conclusione dell’avventura. Perché è stata un’avventura che ci ha fatto crescere nei rapporti interpersonali e negli affetti. Quando rivedo la bacheca con i trofei degli ultimi anni dopo decenni di bassa classifica mi inorgoglisco al pensiero di quello che è stato fatto. Per rispondere alla tua domanda se avessi mai avuto l’intenzione di ricostruire la Futura, ti dico di no. Le cose belle quando finiscono devono rimanere belle, i ricordi devono essere limpidi splendenti e non devono essere offuscati da esperienze nostalgiche. Il ricordo più bello della Futura è quello,anche se solo nelle feste comandate,di risentirci e scambiarci quelle poche parole che dimostrano l’appartenenza ad un gruppo. Auguro a tutti un Buon Natale ed un prospero Anno Nuovo di felicità e salute”

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