►PESCARA – Ci sono calciatori che hanno lasciato un segno tangibile nel Nostro emisfero calcistico.
Francesco Di Pietro è uno di questi: un calciatore, un attaccante, una bandiera. Un classe 1986 (compleanno il 15 Febbraio) che ha sposato in pieno il Nostro calcio, sentendosi parte integrante di esso con la fierezza di chi ha vissuto momenti ed emozioni che solo chi li ha provati può comprendere.
Titolo Provinciale, Coppa Abruzzo, Coppa Italia UISP, Scudetto UISP e più di 200 gol in gare ufficiali: queste le “credenziali” di un attaccante che continua a pungere sotto porta e capace di rimettersi in gioco con uno Sporting Pescara che, a 2 giornate dalla fine del Girone di Andata, staziona al primo posto della classifica SENIOR in coabitazione con Pescara Colli e Pentagono.
Il compleanno rappresenta un ottimo motivo per scambiare due chiacchiere e l’attuale centravanti biancazzurro risponde con la consueta disponibilità e per questo lo ringraziamo.
D – Partiamo dal passato: CALCIO UISP tra ieri ed oggi, quali le differenze positive e negative, ammesso che ve ne siano?
«Il movimento UISP, da quando ho iniziato, è andato solo crescendo, quindi ci sono state solo cose molto positive»
D – Ecogas, Ecogas PE Utd, QDN, adesso Sporting: qual è il Miglior Di Pietro?
«Sicuramente il miglior Di Pietro è stato quello degli anni indimenticabili con l’EcogasPeUnited invincibili dentro e fuori dal campo»
D – L’emozione più Grande provata su un Campo UISP?
«L’emozione più grande è stata la vittoria del campionato: ricordo ancora quella partita… la Villa del Fuoco vinceva a fine primo tempo 2-0 contro Quelli della Notte… poi finì 2-2 e noi vincemmo 1-0 a pochi minuti dalla fine contro il Pescara Sud grazie ad un mio gol su cross di Matteo Luise: un’emozione immensa!!! Mister Antonio Luise piangeva come un bambino…»
D – Il gol più Bello?
«Il gol più bello… il mio amico Cristian Casasante direbbe il gol a Ripa Teatina da centrocampo… io dico quello contro QDN»
«Prima di questo lungo stop di avrei di si..adesso non so cosa risponderti sarà il campo a parlare»
D – Hai sempre organizzato, adesso sei un “semplice” calciatore: quale consiglio daresti a chi, da zero, avesse voglia di mettere in piedi un progetto calcistico?