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CALCIOMERCATO | SENIOR | La Pro Sacco ha un Nuovo Mister: Gianluca Innamorati

«Il calcio è cambiato solo per chi lo vede e lo applica in modo diverso»

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►PESCARA – Piero Di Battista ha rassegnato le dimissioni da Allenatore della Pro Sacco.

E’ durata solo 4 partite l’avventura in nerazzurro del timoniere della Pro Sacco nelle stagioni 2015-2016 e 2016-2017 (terminate anche in quell’occasione con le dimissioni alla penultima giornata di campionato, ndr).

Il Presidente Vincenzo Maselli, dopo aver registrato nell’annata appena conclusa la bellezza di due tecnici dimissionari (Pomponi ed appunto Di Battista, ndr), si affida ad un tecnico con cui il legame è divenuto indissolubile dopo quella “scommessa” vinta nell’ormai lontano 2007, quando Gianluca Innamorati condusse la Rappresentativa del Calcio UISP Pescarese all’agognato tricolore.

Le premesse sono dunque buone, perché nessuno mette in dubbio le conoscenza calcistiche di Mr Innamorati, così come è indiscutibile la chimica con il Presidente Vincenzo Maselli; resta poi l’inequivocabile verdetto del campo. Ma in casa nerazzurra le premesse per una stagione esplosiva ci sono tutti.

Queste le prime parole del Nuovo Mister della Pro Sacco Senior, annata 2022-2023:


D – Torni in pista con la Pro Sacco: non hai mai fatto mistero di voler “lavorare” alla corte del Pres.V.Maselli. Cosa ti aspetti da questa nuova avventura e cosa senti di poter dare alla causa nerazzurra?


«Con il Presidente Maselli ho sempre avuto un grande rapporto – esordisce Gianluca Innamorati – Lo ritengo un valore aggiunto non solo per la Pro Sacco ma anche per tutto il movimento calcistico UISP; ho avuto la fortuna di conoscerlo durante le fasi nazionali del 2006/2007 e ho visto la sua schiettezza e soprattutto il saper rispettare i ruoli. Questa nuova avventura la vedo molto motivante ed allo stesso tempo piena di aspetti positivi; quando c’è stima reciproca e voglia continua di confrontarsi è sempre una marcia in più al di là dei risultati. Spero di poter inculcare le mie idee calcistiche ai ragazzi e la leggerezza che deve sempre essere alla base dell’aspetto ludico del gioco , pertanto ci dobbiamo divertire e metterci sempre alla prova nel confronto con gli altri. A riguardo, e con grande orgoglio, ho voluto al mio fianco in questa avventura anche Michele Galanti che avrà per me un ruolo importante e Lorenzo Fusco che si occuperà della preparazione dei portieri , persone con cui ho da sempre un grande rapporto di amicizia e di grande stima oltre che avere la fortuna di poter pianificare parte della preparazione atletica e degli allenamenti con un professionista come Marco Maselli».

D – Il Tricolore da CT con la Rappresentativa Pescarese 2007 è un alloro che ti accompagnerà per sempre: sei magari desideroso di rinverdire quei fasti con questi nuovi colori addosso?


«Le vittorie sono sempre bei ricordi, le sconfitte ed i momenti difficili sono però quelli che ti segnano di più e ti mettono di fronte ad i tuoi limiti, ogni avventura la vivo in maniera positiva sfidandomi continuamente , spero di poter dare un contributo positivo; per il resto, se c’è anche un po’ di fortuna, ben venga».

D – Una volta il calcio era Tutto per la stragrande maggioranza della popolazione italiana; adesso le cose sembrano cambiate (basti pensare agli Spot FIGC sulle emittenti nazionali per promuovere la pratica calcistica, ndr). In questo scenario, il ruolo dell’allenatore di una squadra UISP diviene ancor più complesso: cosa pensi possa accadere nell’imminente futuro e quali le motivazioni che spingono Te ed i tuoi “colleghi” a continuare in quella che diviene una vera e propria missione?


«Il calcio è cambiato solo per chi lo vede e lo applica in modo diverso, una volta la scuola calcio era la strada e non si offendeva nessuno se venivi scelto per ultimo; ti rimettervi sotto e davi il massimo per essere scelto prima la prossima volta; adesso purtroppo i ragazzi sono circondati da tante comodità che li allontanano dal sano sacrificio e dalla voglia di confrontarsi con sè stessi e con gli altri. Allenare in UISP non è diverso che allenare in FIGC , perché non cambiano le regole, cambia solo l’atteggiamento e ad oggi non credo che quello della FIGC sia superiore , gli allenatori quelli veri sono nelle categorie professionistiche e qualcuno , pochi, nei settori giovanili: tutti gli altri che sono nei dilettanti sono come un giro di formula uno, fra il primo e l’ultimo ci sono pochi secondi di differenza; sicuramente comunque alla lunga si genera distacco, ma sempre fra dilettanti. Per me mettersi al servizio di ragazzi che accettato di seguirti e di mettersi a disposizione con sacrificio ed umiltà in un percorso, trasformano una missione in un’avventura fantastica sempre e comunque al di là dei risultati».



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