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INTERVISTA | Maurizio Chiavaroli: “La negligenza non può esistere nello sport”

Vulcanico in campo, Riflessivo nelle Sedi Istituzionali; Maurizio Chiavaroli ripercorre con Noi le Tappe del Mondo Calcistico UISP

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INTERVISTA: MAURIZIO CHIAVAROLI


08 MAGGIO 2020 – Calciatore, Dirigente, Presidente ed Allenatore: queste le tappe ed i ruoli ricoperti da Maurizio Chiavaroli nel Mondo UISP negli anni 90 – 2000.

Dal 2009 al 2018 è stato nei quadri della Villa del Fuoco prima e del Santa Teresa poi, in un lasso di tempo in cui la sua formazione è stata sempre in Lotta per vincere qualcosa e dunque protagonista nella massima serie UISP pescarese.

Tanto verace ed impulsivo a bordo campo, quanto proattivo e prezioso fuori: fervido assertore delle riunioni tra i dirigenti, ha sempre cercato di regalare un profilo organizzato e professionale alla sua squadra e, di riflesso, a tutto il movimento calcistico UISP nostrano.

Fedele alla Linea Verde, ha allestito anno dopo anno formazioni dense di talento, atletismo, individualità di spicco ben amalgamate in un collettivo ben orchestrato.

Insomma, una figura di spicco nel Nostro Calcio che, ci auguriamo, possa quanto prima tornare in pista.


D – Sei stato calciatore e dirigente sia nel Mondo UISP, sia in FIGC: questa situazione rafforzerà la voglia di calcio, oppure il settore sportivo pagherà a caro prezzo questa emergenza socio-sanitaria?


“Credo che la voglia di calcio potrà essere uno stimolo per superare al meglio questa inaudita esperienza che sta provando tutti noi e magari aiutarci ad essere più responsabili verso tutte le componenti il sistema sportivo, rivalutando la gioia ed il gusto di incontrarsi, pur se da avversari sui nostri amati campi”


D – Villa del Fuoco e Santa Teresa sono state le tue avventure da Tecnico nel Mondo UISP: perché l’avventura è finita e ti viene mai in mente di tornare in pista?


“Un’avventura non può mai finire, anche se a volte il percorso ti porta per altre strade, ma questo può solo accrescere la voglia di andare avanti magari con l’esperienze vissute”


D – Una Coppa Abruzzo, Un Titolo Provinciale ed un Titolo Regionale in 2 stagioni dal 2009 al 2011: quali i ricordi di queste esperienze?


“Un risultato sportivo sopratutto se ottenuto in modo inaspettato resta scolpito nella mente e ovviamente la vittoria nel campionato provinciale e regionale e stata un’esperienza vissuta da tutti con grande entusiasmo e partecipazione”


D – L’Ecogas Pescara United è stato il tuo vero spauracchio nelle stagioni dal 2013 al 2015 con un secondo posto in campionato e due Finali di Coppa Abruzzo perse proprio contro gli orange: hai qualche rimpianto, oppure il campo dice sempre la verità?


“Più che spauracchio L’Ecogas è stata una degna rivale che ha contribuito ad elevare il livello ‘agonistico’ nel mondo UISP e alla fine il campo ha sempre ragione, anche quando perdi.”


D – Hai sempre sposato la linea giovane: tanti ragazzi, tanto entusiasmo, anche se in corso d’opera le cose sono cambiate con i problemi di abbondanza che hanno lasciato spazio alle numerose defezioni. Credi sia cambiato il rapporto delle Nuove “Leve Calcistiche” con il Gioco più bello del Mondo?


“La linea giovane apporta sicuramente freschezza ed entusiasmo, ma ovviamente è più di difficile gestione e l’insidia all’abbandono e sempre dietro l’angolo. Ma io credo che sia compito dei dirigenti fare in modo che questa minaccia si allontani, poiché i giovani rappresentano un capitale molto importante nello sport e quindi anche in UISP ”


D – Ultima considerazione: l’introduzione del cedolino post-gara con Marcatori e Sanzioni disciplinari da consegnare alle due squadre è farina del tuo sacco, con l’idea nata ed approvata in una delle riunioni. Tuttavia resta intatta talvolta la negligenza di alcuni dirigenti e di alcuni direttori di gara: sarà mai possibile fare il definitivo salto di qualità sotto il profilo organizzativo anche in ambito calcistico amatoriale?


“Il cedolino post gara DEVE essere considerato come un momento di aggregazione e riflessione a disposizione di tutti i componenti l’avvenimento sportivo come segno di rispetto e maturità … una sorta di terzo tempo …. senza la birra o gli arrosticini … La negligenza non può esistere nello sport … magari si hanno opinioni diverse, ma tutto deve essere ricondotto alla fine alla ragione stessa del movimento Gioia e Divertimento”.

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