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INTERVISTA | Primiterra: “L’unico rimpianto è non essere riusciti a dare seguito a quello che si era creato”

Il Mister e Calciatore dell’Amatori Ripa Teatina ripercorre le tappe delle Vespe Ripesi con il tandem Cirulli – Di Naccio al comando

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INTERVISTA: STEFANO PRIMITERRA


08 MAGGIO 2020 – Moto perpetuo in campo, mente pensante all’interno e fuori dal rettangolo di gioco.

Il numero 23 tatutato sulla schiena e quel gioco rapido ma sempre lucido con il pallone tra i piedi.

Queste alcune delle principali caratteristiche di Stefano Primiterra, approdato nel Mondo UISP con le Vespe dell’Amatori Ripa Teatina nell’ormai lontana stagione 2012-2013 e capace di ritagliarsi uno spazio importante sui taccuini di tutti gli “addetti ai lavori”.

Centrocampista, ma anche Jolly a disposizione del Mister Biagio Lombardi, che nella sua avventura nel CalcioperTutti ha messo in bacheca un Titolo Italiano per Rappresentative con la casacca della Nazionale UISP Pescarese.

Un Titolo che va a sommarsi con una “Promozione”, quella di Mister nell’ultima annata (si spera sempre in un arrivederci…) dei gialloblu nel calcio UISP targata 2016-2017, con l’undicesimo posto (su 18 partecipanti alla massima serie) a quota 46 punti a rappresentare il bottino di quella sfortunata stagione.

Nonostante siano passati 3 anni, il rapporto resta intatto sia all’interno della squadra, sia tra i calciatori ed il Nostro Mondo UISP, come ampiamente testimoniato da questa splendida chiacchierata con Stefano Primiterra:


D – Emergenza Covid19: Vedi il bicchiere Mezzo Pieno, o Mezzo Vuoto?


“Difficile vedere il bicchiere mezzo pieno. Troppi morti e troppe conseguenze e ripercussioni ci saranno. In tutti gli ambiti”


D – Calcio UISP: assieme a Caravaggio hai composto una delle coppie di centrocampo più invidiate del Nostro Calcio. Avete vinto uno scudetto con la “Nazionale” UISP Pescarese, ma non siete riusciti a traghettare il Ripa alla conquista di un Trofeo. Resta qualche rimpianto?


“L’unico rimpianto è non essere riusciti a dare seguito a quello che si era creato. Gli Amatori Ripa erano una grande famiglia prima di tutto. Onore comunque a tutti loro per quello che erano riusciti a creare e onore a tutti noi anche per le belle stagioni fatte”


D – Le Vespe Ripesi hanno segnato un’epoca nel Calcio UISP. Gli Amarcord di questi giorni hanno generato entusiasmo nel Vostro Gruppo che sembra davvero saldo e coeso nonostante il tempo passato. Credi che una Reunion possa essere fattibile? So per certo che il Pres. Cirulli ci spera…


“La speranza sicuramente è l’ultima a morire. Ma sicuramente la creazione di una squadra in figc in un paese come ripa, non ha aiutato. Diventa difficile portare avanti 2 squadre nel paese. Inoltre penso che comunque le energie e gli sforzi fatti dalla dirigenza siano ormai conclusi. Anche perche Caravaggio adesso quanto ha? 50anni?”


D – Forza in campo, ma anche Goliardia: il Mister Lombardi ti ha schierato alcune volte Terzino ed il Bomber De Virgilio ha sempre sostenuto che quello sia il tuo vero ruolo: cosa vuoi rispondere in merito a questa vicenda?


“Al bomber piace scherzare, ma in realtà amava i miei cross e traversoni da terzino. Guarda io amo giocare, dove non mi importava molto. Ho giocato ovunque, tranne in porta”.


D – Chiudiamo con una curiosità: qual è stato il Compagno più Forte avuto con il Ripa e quale invece l’avversario che ti ha messo più in difficoltà?


“Il giocatore più tecnico era senza dubbio Massimiliano Di Naccio. Ma il più forte ed importante era il Capitano (Alessandro Marchesani, ndr). Si dice che il più forte lo avverti quando non c’è. E quando non c’era erano dolori là dietro. Capisci, con Mancinelli, Petrucci, Di Pietro e Cappelletti… e con Caravaggio che perdeva 10 palloni davanti la nostra area. Vabbè dai non mi ci far pensare che mi viene la febbre…”

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