PAPA FRANCESCO | “Facciamo di tutto perché sia salva la dimensione amatoriale dello sport”

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►MILANO – L’Anno appena iniziato è carico di pressioni e di Grandi Aspettative.

Il 2020, sportivamente parlando, è un anno da ricordare, decisamente meno da incorniciare. Nella teca dei Bei Bensieri, l’anno messo alle spalle risulta essere piuttosto avaro, con i nuovi 365 giorni che tuttavia destano apprensione, perplessità e finanche stoica accettazione.

Tanti, Troppi coloro che sono stati messi a dura prova in questo 2020 che sembra aver spazzato via con un colpo solo tutte le certezze costruite faticosamente negli anni; un 2020 che per giunta non sembra voler sparire del tutto (sempre sportivamente parlando, ndr), con gli strascichi di una situazione, divenuta ormai stagnante, che sembrano far sentire la propria voce anche se l’ultima cifra è cambiata da ormai qualche giorno.

IL COLPO DELLA GAZZETTA

Si può amare, si può odiare: la “Rosea” ha perso notevoli consensi nelle ultime stagioni; una conseguenza figlia di scelte editoriali discutibili, di un dilagante potere mediatico dei Social che garantisce spazio e pulpito “sensibile” in ogni luogo e sede (anche quando oggettivamente inopportune, ndr), di una crisi che attanaglia ormai da decenni il format della carta stampata e la professionalità di chi Vi scrive sopra. Fatto questo Cappello introduttivo, La Gazzetta dello Sport (non me ne vogliano le altre due principali testate nazionali…) resta il Giornale Sportivo Italiano per Eccellenza. Per Tradizione, per Risorse, per Bacino di Utenze, scegliete Voi il motivo maggiormente pertinente, ma la “Rosea” conserva tutt’ora il suo primato.

Ed il 2021 lo ha iniziato con un colpo a sensazione: l’Intervista a Papa Francesco con la pubblicazione della Relativa Enciclica Laica dello Sport.

Un modo importante per umanizzare ancor più la figura del Pontefice e, soprattutto, una scelta di carattere per porre la lente di ingrandimento su un movimento che sta pagando forse più di altri l’attuale stato di crisi: LO SPORT.

VIDEO | Il Servizio di SkyTG24

Questi i punti chiave elencati direttamente da Bergoglio e pubblicati sulla Gazzetta dello Sport lo scorso WeekEnd:

UNO: LEALTÀ

Le parole del Papa: “Lo sport è rispetto delle regole ma anche lotta al doping. Prendere le scorciatoie è una delle tentazioni con cui spesso abbiamo a che fare nella vita. La pratica del doping nello sport non solo è un imbroglio ma è anche voler rubare a Dio quella scintilla che, per i suoi disegni, ha dato ad alcuni in forma speciale”.

DUE: IMPEGNO

Le parole del Papa: “Il talento è niente senza applicazione. La storia, non solo quella sportiva, racconta di tanta gente di talento che si è poi persa strada facendo come racconta la parabola di Matteo (Mt 25, 14-30) in cui Gesù ci appare come un allenatore esigente: se sotterri il talento non fai più parte di una squadra”.

TRE: SACRIFICIO

Le parole del Papa: “Il sacrificio è termine che lo sport spartisce con la religione. A nessuno piace fare fatica perché la fatica è un peso che ti spezza. Se, però, nella fatica riesci a trovare un significato, allora il tuo giogo si fa più lieve. L’atleta è un po’ come il santo: conosce la fatica ma non gli pesa”.

QUATTRO: INCLUSIONE

Le parole del Papa: “Questo sarà l’anno delle Olimpiadi. I Giochi, da sempre, sono un segno di inclusione, contrapposta alla cultura del razzismo. Certamente le Olimpiadi, di cui ho sempre apprezzato il desiderio innato di costruire ponti invece che muri, possano rappresentare anche simbolicamente il segno di una partenza nuova e con il cuore nuovo”.

CINQUE: SPIRITO DI GRUPPO

Le parole del Papa: “Fare squadra è essenziale nella logica dello sport. Pensiamo a Mosè che, sul monte, dice a Dio di salvare anche il popolo, non solo lui (cfr Es 32). Verrebbe da dire, usando una metafora sportiva, che ci potremmo salvare solamente come squadra”.

SEI: ASCESI

Le parole del Papa: “Le storie delle grandi imprese ci inducono a pensare che il gesto sportivo sia una sorta di ascesi. Lo sport rappresenta questo molto bene: mi immagino le scalate sugli Ottomila metri, le immersioni negli abissi, le traversate degli oceani come dei tentativi per ricercare una dimensione diversa”.

SETTE: RISCATTO

Le parole del Papa: “Dire sport è dire riscatto, possibilità di redenzione per tutti gli uomini. Non basta sognare il successo, occorre svegliarsi e lavorare sodo. È per questo che lo sport è pieno di gente che, col sudore della fronte, ha battuto chi era nato con il talento in tasca. Per questo certe vittorie portano a commuoversi”.

UN CENNO AL NOSTRO MONDO

In conclusione, Papa Francesco aggiunge una sua personale considerazione sul Mondo Sportivo di Base e sulla preservazione di questo emisfero dello Sport:

►”L’atleta è un mistero affascinante, un capolavoro di grazia, di passione. È facilissimo però trasformarlo in un oggetto, una mercanzia che genera il profitto. Nell’ultima enciclica, “Fratelli Tutti”, ho voluto precisare che il mercato, da solo, non risolve tutto anche se la cultura di oggi sembra volerci far credere a tutti i costi a questo dogma di fede neoliberale. Questo accade quando il valore economico detta legge, nello sport come in tanti altri settori della nostra vita. La ricchezza, il guadagno facile, rischiano di far addormentare la passione che ha trasformato un ragazzo qualunque in un fiore all’occhiello. Personalmente credo che un po’ di “fame” in tasca sia il segreto per non sentirsi mai appagati, per tenere accesa quella passione che, da bambini, li ha affascinati. È triste vedere campioni ricchissimi ma svogliati, quasi dei burocrati del loro sport: facciamo di tutto perché sia salva la dimensione amatoriale dello sport. Abbiamo visto nei mesi scorsi come la pandemia abbia evidenziato che non tutto si risolva con la libertà di mercato”

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