PESCARA – L’estate tarda ad arrivare, ma le operazioni di calciomercato e le riunioni estive per pianificare la stagione calcistica 2019-2020 non subiscono certo rallentamenti.
E’ notizia di poche ore fa la Cena – Riunione dello Sporting Pescara, che sulla pagina ufficiale FB pubblica una fotografia con il seguente testo:
“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.
Sempre un gruppo, sempre Sporting. #sportingpescara#cuoresporting“
L’Intervista rilasciata da Gianluigi Lippo la scorsa settimana (LEGGI ARTICOLO) gettava benzina sull’entusiasmo biancazzurro, con la retrocessione maturata quest’anno a rappresentare un incidente di percorso, ma al contempo un incentivo per ripartire più forti di prima.
Entusiasmo, certo, ma un altra storica figura dello Sporting Pescara ci tiene a tenere i piedi ben saldi a terra: Marco Taglieri risponde alla nostra richiesta di informazioni e lo fa con la schiettezza di chi ne ha viste tante (dentro e fuori dal campo), ma soprattutto con quella trasparenza che è insita in chi davvero ha a cuore il destino di una squadra e di un gruppo che ormai rappresenta parte integrante della tua quotidianità e della tua vita.
Sentimenti che lascian perplessi solo chi non ha mai avuto il sacro fuoco della passione calcistica…
80°MINUTO
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“Lo Sporting Pescara, nel suo profondo, resta sempre e soprattutto un gruppo di amici veri – commenta Marco Taglieri – Un gruppo sicuramente meno numeroso rispetto al passato, e a giudicare dall’ultimo campionato, anche meno strutturato. Personalmente faccio un mea culpa su tutto. Sono stato principalmente io a sbagliare su tutti i fronti, sin dall’inizio. L’ho ammesso a me stesso e l’ho detto ai miei compagni. Ora stiamo riflettendo sul da farsi in vista dell’anno prossimo, perché personalmente credo che si debba essere realisti e guardare in faccia la realtà. Per ripartire, qualunque sia la categoria, ritengo siano necessarie forze fresche e nuovi stimoli, a partire dall’ambito societario per finire con i giocatori. Ripetere una stagione come l’ultima sarebbe un SUICIDIO SOCIALE, non solo sportivo. Io ho portato all’attenzione dei miei compagni/soci una proposta concreta in tal senso. Una proposta direi molto interessante, anche perché UNICA PROPOSTA CONCRETA in ottica futura. Spero che in queste ore i miei amici riflettano bene in tal senso e prendano la decisione che ritengo più giusta. Anche se vesto il biancazzurro da 14 anni e sono anche vice presidente di questo club, ho deciso che a prescindere non farò più parte dell’assetto societario dello Sporting. Voglio solo il meglio per far ripartire questo gruppo, e possibilmente vorrei far parte della rosa dei calciatori dello Sporting che verrà. Se questo, per qualche motivo, non sarà possibile, valuterò con tranquillità alternative di vario genere”