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INTERVISTA | Antonio Trombetta: “Giocare è una cosa seria!”

Il calciatore dell’Amatori Foro si racconta tra Calcio, Social, Presente e Futuro della sua formazione: “Le squadre sono due ma il gruppo è uno solo e spesso questa bella contaminazione è il valore aggiunto in diverse situazioni”

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INTERVISTA: ANTONIO TROMBETTA

18 MAGGIO 2020 – Esterno Sinistro di un Amatori Foro che anche in tempi di Quarantena ha dimostrato di essere MAI DOMO, Antonio Trombetta rappresenta, assieme al DS Raffaele De Marco, l’anima Social del Sodalizio del Patron Alfonso Abbonizio.

Attivi come pochi in questo periodo, i ragazzi guidati da Mister Claudio Mennillo hanno avuto in Antonio Trombetta il principale promotore, palesando ancora una volta come il calcio amatoriale sia soprattutto il comune denominatore di tanti ragazzi / uomini che a conti fatti ritrovano nella squadra di appartenenza una sorta di Seconda Famiglia.

Nel fare gli Auguri in vista del suo compleanno (18 Maggio, ndr), abbiamo colto la palla al balzo per fare una piacevole chiacchierata sul Nostro Calcio, sul panorama degli istruttori dei bambini, sul racconto del passato e sulle ipotesi di un Futuro che ci auguriamo possa prender forma quanto prima:


D – L’Amatori Foro è stata attivissima sui Social in questo periodo di quarantena: lo Stop forzato sembra aver cementato e rafforzato ancor più la Famiglia del Patron Abbonizio. Cosa resta di questa annata e quali gli insegnamenti da poter utilizzare, si spera, nella pianificazione del prossimo campionato?


R – Non sbagli a chiamarci Famiglia e questo periodo, che non è stato facile per nessuno, ci ha messi di fronte all’altra faccia della medaglia, quella che non conoscevamo. La nostra realtà di amici che giocano con un pallone ed il nostro legame extra-campo ci ha abituati a vivere con passione ed entusiasmo ogni momento, trasformando la vittoria, la sconfitta ed il pareggio comunque in una scusa per stare insieme, ridere, scherzare e possibilmente festeggiare. Rimarco questi aspetti per rendere l’idea di quanto ad ognuno di noi sia mancato qualcosa di molto importante proprio nell’impossibilità di stare insieme a prescindere, e questa distanza forzata ha naturalmente messo in risalto la nostra forza di attrazione, il nostro volerci bene, così alcuni dei messaggi che ci mandavamo tra di noi sui gruppi privati sono stati pubblicati e quindi dedicati a tutti i passanti del web nella speranza che potessero dare a tutti la stessa voglia di tenere duro e lo stesso calore che hanno dato a noi. Ho pensato più volte in queste settimane a quale potesse essere il conto finale di questa stagione, e spesso mi sono trovato a rivedere le mie posizioni. Penso che questo sia il vero punto, tutti potremmo fare di meglio in qualsiasi situazione ma non sempre si può essere pronti a tutto, specialmente ad eventi repentini e forti come questo. Non ho intenzione di scendere in discorsi politici che sinceramente non saprei come affrontare ma noi amatori possiamo fare molto poco rispetto a quanto abbiamo già fatto, ossia considerare il calcio per quello che è, UN GIOCO. GIOCO non è una parola qualsiasi, non significa sottovalutare, anzi, tutto ciò che passa attraverso il gioco è SALUTE, BENESSERE ED EDUCAZIONE SOCIALE. “Giocare è una cosa seria!” Per il resto ci dobbiamo affidare a chi ci guida e sperare che chi ci guida si affidi alla scienza per prevenire queste situazioni quando gli addetti ai lavori ci avvertono in anticipo sui rischi che corriamo. Per la pianificazione del prossimo campionato noi di Amatori Foro abbiamo la tranquillità di affidarci ad un’organizzazione e ad un operato, il vostro, che risponderanno alle esigenze di tutti i partecipanti, come avete sempre fatto egregiamente in questi anni.

D – Oltre ad essere un giocatore dell’Amatori Foro, sei anche un Istruttore presso l’SSD Tollo 2008: in questo momento i “Protocolli Sanitari” tengono banco e la riapertura potenziale del 25 Maggio degli impianti sportivi lasciano spazio a molteplici e mutevoli interpretazioni. Credi si possa tornare ad insegnare calcio entro l’estate?


R – Ho anche la grandissima fortuna di lavorare con i bambini, di giocare e crescere insieme a loro. Mi mancano e vengono i brividi a vedere foto di partite e allenamenti in giornate come questa; come ho già detto anche a loro a quest’ora dovremmo essere lì nel nostro campo col nostro pallone e soprattutto insieme. Con l’amico e collega mister Luca Di Nenno ci siamo detti che non li avremmo abbandonati e da subito abbiamo programmato un palinsesto di allenamenti “smart” (in video-chiamata) per continuare a garantire loro quella finestra di gioco, confronto e apprendimento di cui hanno disperato bisogno per natura e soprattutto in questi momenti. Oggi resistiamo perché lo vogliamo tutti, perché ci manca tutto quello che ci sembrava normale. I protocolli ci aiuteranno a capire come organizzarci per riprendere le attività, siamo aperti a rivoluzionare le abitudini più radicate ma devono essere chiari, praticabili e sostenibili, il punto di forza sta nel fatto che si gioca all’aperto, ma la costante imprescindibile è il contatto tra i giocatori, considerati questi elementi, ogni misura o variazione è ben accetta per sostenere il calcio che conta, il GIOCO come dicevamo prima. Per l’estate potremmo prevedere ottimisticamente un rientro in campo simbolico, emozionante, ma per la didattica e le programmazione, salvo stages e eventuali tornei estivi, la testa è alla prossima stagione. In qualche misura ci torneremo ma in buona parte ci adatteremo a qualcosa di nuovo, lo stiamo già facendo CI STIAMO PROVANDO!

02G A – VILLA DEL FUOCO vs AM.RIPA TEATINA 3-2

AMARCORD 02G SERIE A 2012-13VILLA DEL FUOCO vs AM.RIPA TEATINA▶ https://uispmagazine.altervista.org/

Gepostet von UISP Magazine am Sonntag, 26. April 2020

D – Nella UISP hai vestito la maglia della Villa del Fuoco prima dell’Amatori Foro: quali le differenze tra le due squadre e quali i ricordi che invece le accomunano?


R – Tutte le maglie sono importanti perché portano con loro infinite possibilità di crescita, di confronto e nuovi amici. Con la Villa del Fuoco ho aperto il mio rapporto con la UISP da poco più che ventenne. Un giorno con gli amici di sempre ci trovammo per scegliere le divise per un torneo al quale volevamo partecipare, uno di noi propose di andare nel negozio di Franco (Franco Giannandrea, Zelig Sport) che era il presidente della squadra in cui giocava da qualche mese. Era la Villa del Fuoco e qualche giorno dopo, oltre ad aver comprato le divise del torneo, io, Riccardo, Giuseppe, Luigi e Vincenzo giocavamo insieme al campo di zanni in casacca bianco azzurra vincendo 3 a 2 con il Ripa. Da allora tanti bellissimi momenti, persone stupende con le quali sono nati rapporti che durano ancora oggi, e una stagione finita con il record di gol di Riccardo e una finale di Coppa persa in una partita sfortunata sono molti punti di vista. L’anno dopo troppo cose erano cambiate, il clima non era più dei migliori e decisi a malincuore di cambiare aria. Mi è dispiaciuto aver visto poi, a distanza, che una squadra con un passato così importante nel panorama UISP sia finita così. Amatori Foro è un altro universo quel clima sano di cui ho già parlato tanto non è un risultato casuale bensì l’intenzione principale che muove tutto il resto, e la sensazione che si ha appena si entra nel gruppo non ti abbandona, anzi, inizi sempre più a sentirti partecipe e alla fine la chiami famiglia. Mister Claudio, che non ho avuto la fortuna di conoscere da compagno di squadra, è una delle persone più di cuore che abbia mai conosciuto, si veste da fratello, da zio, da amico e poi si mette e fare l’allenatore, il Pres ha sempre le parole giuste per ogni momento, il DS Raffaele De Marco è brillante e appassionato come pochi, le squadre sono due ma il gruppo è uno solo e spesso questa bella contaminazione è il valore aggiunto in diverse situazioni, ma poi ci sono tutti, amici di liceo e nuovi davvero, vorrei nominare tutta la rosa e spiegarvi perché ognuno di noi è speciale ed indispensabile come persona all’interno del gruppo. Mi sento voluto bene e stimato da tutti e queste sono cose che difficilmente scambierei.

D – Ipotizziamo che oggi sia il Giorno in cui si potrà finalmente Tornare a Giocare: una volta giunto al campo, qual è la prima cosa che ti prometti di fare?

R – Riempire le borracce con acqua e sali minerali, poche chiacchiere e dividere il lavoro in stazioni, gradoni, fartlek, core training e ripetute… MA ANCHE NO! UNA RAPIDA CONTROLLATA AI PALLONI, UN RISCALDAMENTO IMPOSTO OBBLIGATORIAMENTE, RONDO IGNORANTI (ANZI TORELLO) PER ASPETTARE I RITARDATARI E TUTTA PARTITA. POI VORREI NON FINISSE MAI, MA SICURAMENTE I PRIMI CEDIMENTI NON TARDERANNO AD ARRIVARE E LA COSA SI CHIUDEREBBE IN QUALCHE “CHI SEGNA VINCE” IMPROBABILE E STRAPPA RISATE e la conta degli pseudo infortuni in spogliatoio accompagnati da imprecazioni create ad hoc e fragorose risate dei presenti.

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