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RIPARTIAMO | F.COCCHINI: “Nè Pessimisti, Nè Ottimisti: vorremmo essere realisti”

Il Coordinatore del Calcio UISP Toscana ci mostra cosa accade nella sua regione, dove non c’è il DIVIETO di CONTRASTO, ma bisogna stare a 2 metri…

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PESCARA – Continua il Nostro Tour tra “Colleghi” per mostrare la situazione attualmente vigente ai tempi del Covid19.

Stallo, Attesa e Pratica Sportiva che “sgarra” dinanzi ai dettami di ordinanze dettate dalla ragione e poi disattese dal “Sentimento”.

FEUDO UISP

Come sempre sostenuto, la Toscana (assieme all’Emilia Romagna) costituisce uno dei comitati maggiormente valenti del Mondo Calcistico UISP. Numeri importanti suffragati da una passione e da una cultura sportiva che dalle nostre parti difetta, e non poco.

Il Coordinatore Regionale del Calcio UISP Toscana è un fedele amico di UISP Magazine, Federico Cocchini.

Queste le sue parole per testimoniare la situazione nella sua regione:


“In Toscana al momento sono riprese, come da delibera della regione, quelle attività di contatto tra cui il calcio a 5 . Si tratta di tornei o gare organizzati comunque da chi gestisce l’impianto sportivo e non si tratta di attività ufficiali organizzate dalla Uisp. Al momento in molte realtà ci sono riunioni con le varie associazioni sportive per capire come organizzare un ‘eventuale ripartenza anche del calcio a 11 e dei campionati ufficiali. Le maggiori perplessità sono dettate da un protocollo sanitario che appare non proprio alla portata delle Associazioni dilettantistico amatoriali. Poi non è ben chiaro se questo protocollo regionale sia riferito solo a “tornei fra amici” oppure si possa applicare o s’intenda applicabile anche alle attività ufficiali tipo campionati”.

PROBLEMI CHE CI UNISCONO

“Il protocollo – prosegue Cocchini – non tiene conto delle enormi difficoltà e responsabilità a cui potrebbero andare incontro le Associazioni, sia per l’applicazione del protocollo sia anche per tutti quegli adempimenti connessi all ‘impiantistica sportiva che spesso è gestita da soggetti terzi e quindi potrebbe portare ad un ribaltamento di responsabilità e senza dubbio ad un innalzamento dei costi… E necessario fare opera di sensibilizzazione su questi aspetti perché in Uisp abbiamo il dovere di garantire di fare sport sia a chi ha possibilità e mezzi, ma soprattutto anche a chi ne ha molti meno e quindi rischierebbe di vedersi ledere un diritto fondamentale per il benessere come la pratica sportiva…. e questo è un spetto che i nostri governanti devono attenzionare maggiormente…”

La Domanda nasce però spontanea:

D – La proposta UISP di Calcio destrutturato sembra essere una sorta di Bandiera Bianca nell’immediato Futuro: qual è la tua opinione in merito?


“Il calcio nazionale in virtù di questa emergenza ha posticipato l’emissione delle norme di partecipazione a fine luglio per il nazionale, a fine agosto per i regionali ed a fine settembre per i territori. Questo vorremmo fosse di buon auspicio per ipotizzare una ripresa per tutti del calcio a ottobre ..ma ci rendiamo ben conto che non dipende da noi …rimane una speranza ed un augurio….Poi le proposte fatte di calcio destrutturato sono un modo di pensare a modalità alternative al calcio per star vicino a nostri soci in una situazione difficile come quella attuale, dimostrando che la Uisp è al loro fianco…soprattutto adesso…. Sicuramente non è il calcio che vorremmo…ma allo stato attuale, almeno in una parte della penisola è ciò che si può fare….Non vogliamo essere pessimisti e né ottimisti , ma semplicemente realisti…Saremo pronti a riprendere quando potremo farlo almeno in condizioni di relativa sicurezza”.

D – La UISP Nazionale sta aspettando che altri prendano decisioni… in questo caso, la “spinta” della FIGC potrebbe giocare a favore del Nostro Mondo calcistico?


“La Uisp sta valutando e monitorando la situazione e sta interloquendo con le istituzioni anche per far capire loro, come dicevo prima, che esiste anche il calcio che sta alla base che ha le proprie necessità e non può e non deve essere abbandonato…Anche la FIGC ha ipotizzato una ripartenza a metà ottobre , almeno in Toscana, ma anche loro hanno molti dubbi , un po’ come la Uisp…certo la loro spinta potrebbe aiutare anche il nostro governo ad occuparsi in maniera seria e consapevole, anche di chi ha “semplicemente” il diritto di fare sport…”

D – Ma in Toscana l’ordinanza VIETA il contatto? Perché qui in Abruzzo l’ordinanza parla di un nuovo concetto che cancella il contrasto ed introduce l’intercetto… Follia all’Italiana, che poi nessuno rispetta… Da Voi c’è il DIVIETO di CONTRASTO?


“No, in Toscana si pratica senza limitazioni nel gioco , ma con distanziamenti ed accesso contingentato al luogo della gara; In campo si gioca “regolarmente” anche se la delibera prevederebbe una ipotetica distanza di 2 metri nei momenti di non gioco….e ogni commento è superfluo”

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