INTERVISTA | TANTI AUGURI | Riccardo Varveri: “Bello ciò che abbiamo creato in neanche un anno…”

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INTERVISTA: RICCARDO VARVERI

22 APRILE 2020 – E’ tra i protagonisti del rilanciato Sporting Pescara, un sodalizio capace di rimboccarsi le maniche e ripartire dalle macerie della retrocessione maturata nella stagione 2018-2019. Il gruppo dirigente è stato impeccabile nel proprio operato, rinsaldando lo zoccolo duro della vecchia guardia ed innestando un gruppo di giovani entusiasti, seri ed assolutamente debordanti all’interno del rettangolo verde.

Una miscela vincente che viene incarnata pienamente da Riccardo Varveri (Tanti auguri per il Compleanno del 21 Aprile), debuttante nel Mondo UISP che testimonia pragmatismo e lucidità da veterano, nonostante la giovanissima età.

Queste le sue risposte alle Nostre Domande:

D – Classe 1997, ti sei affacciato nel Mondo UISP quest’estate con il rinnovato Sporting Pescara: com’è nata questa avventura biancazzurra?

“L’avventura nasce in tarda estate quando il mio amico e compagno di reparto Marco Ardito mi dice che sarebbe andato a giocare in questa nuova società. Chiesi se ci fosse stata la possibilità di aggregarmi al gruppo e mister Carella mi ha accolto con grande piacere. La scelta è dovuta a vari motivi: impegni di studio, lavoro e soprattutto amicizie che ho trovato/ritrovato nel gruppo”

D – Hai contribuito alla trionfale cavalcata del sodalizio del tandem Carella – Di Giovanni con 5 reti, quali le tue sensazioni su questo stop forzato che vi ha fermato ad una settimana dall’ambito traguardo promozione?

” È stata una doccia fredda perché eravamo davvero ad un passo dalla promozione. Tuttavia bisogna comprendere le ragioni, essere coscienti di quello che sta succedendo e pensare che ci saranno occasioni future”

D – Nella tua pur breve esperienza uispina, qual è il ricordo più bello che conservi di questa stagione 2019-2020?

“Non ho un ricordo più bello a dire il vero. Bello è tutto quello che siamo riusciti a creare in neanche un anno a livello di gruppo: mi sono sentito come a casa e questo nel calcio conta”