Il Mister dell’Atletico Giama si racconta dopo 4 anni intensi alla guida del Sodalizio del Patron Gallucci:
MIMOLA: “Si impara più dalle sconfitte che dalle vittorie”
PESCARA – La Massima Serie UISP pescarese edizione 2018-2019 è stata etichettata e piazzata nell’archivio del Nostro Calcio, con il momento attuale che diviene teatro della festa per alcuni e delle riflessioni per altri.
L’Atletico Giama appartiene a questa seconda categoria, con la retrocessione maturata dopo un girone di ritorno disastroso sotto il profilo dei punti raccolti.
Il Mister Francesco Mimola è stato però come sempre gentilissimo e disponibile nel rispondere alle Nostre Domande:
Dal 2015 ad oggi, l’Atletico Giama ha conquistato una promozione nel massimo campionato; ha “rischiato” di vincere il Titolo Provinciale al debutto in A; si è salvata nelle ultime curve della stagione successiva e ha staccato il biglietto per la B con appena 4 punti raccolti nel girone di ritorno: ti aspettavi una simile parabola e come ti spieghi un simile cammino?
“Per quel che mi riguarda sono stati quattro anni fantastici – questo è l’esordio di Mister Mimola – Per quel che è stata questa stagione sportiva sapevo che avremmo sofferto fino alla fine ma ho sperato fino all’ultimo nella salvezza . Però, come bene hai fatto a ricordarlo tu, con solo 4 punti nel girone di ritorno la retrocessione è stata oltre che inevitabile , meritata . Le motivazioni di questa debacle sportiva sono tante e molto semplici e sono quasi tutte da addebitare al sottoscritto . Ma non ve le dico!”
Le Scorie dopo una stagione come questa sono notevoli e ripartire zavorrati da alcune delusioni non è mai facile: tuttavia credi che il Progetto #GIAMALA possa ripartire facendo tesoro di questa esperienza?
“Io credo che , dopo una stagione come questa, bisogna staccare un po’ la spina prima di pensare al futuro . Ma non si tratta di delusione. Semplicemente di stanchezza mentale .
In ogni caso si dice , e io penso sia vero, che si impara più dalle sconfitte che dalle vittorie . Noi credo , quindi , che quest’anno abbiamo imparato veramente tante , tante cose”.
Qual è il momento più bello e quale invece quello più brutto di questi 4 anni vissuti a 100 all’ora?
“Il momento più brutto , per me a livello personale è sempre stato quando qualche ragazzo ha mollato o è andato via dal nostro gruppo . L’ho sempre vissuta come una sconfitta personale .
i momenti più belli sono tanti ma principalmente le birre post partita, le risate dentro lo spogliatoio, le chiacchiere settimanali con il presidente per fare il punto della situazione e tante altre piccole-grandi cose. Permettimi di approfittare di questo spazio per ringraziare pubblicamente la mia squadra , i miei giocatori e la società. Un gruppo unito e fantastico di bravi ragazzi a cui sarò per sempre legato”.