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INTERVISTA | Colantonio: “Il calcio UISP pescarese è un case history da far studiare”

Passione, rispetto, competenza ed entusiasmo: questa la magia profusa dal Giocatore, Dirigente e “Giornalista” de La Zona 1997

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INTERVISTA: GIUSEPPE COLANTONIO


06 MAGGIO 2020 – Pescarese d’adozione, Giuseppe Colantonio si è subito integrato ed al contempo distinto nel panorama calcistico UISP della Nostra Zona.

In tempi in cui UISP Magazine era “solo” un giornalino cartaceo distribuito tra i tesserati che si recavano il Sabato Pomeriggio al Mitico “Cementificio” di Via Raiale, Colantonio era il forte difensore de La Zona ed al tempo stesso il “corrispondente” dei gialloblu, con articolo Stile “Gianni Brera” corredato sovente anche dalle pagelle con voti e giudizio della sua squadra.

Insomma, il meglio che possa esserci per il Palcoscenico, con passione, rispetto, competenza ed entusiasmo a rappresentare un mix esaltante, la migliore ricetta per godere pienamente i frutti del Nostro Amato Calcio Amatoriale.

In occasione del suo compleanno (03 Maggio, Tanti Auguri), questa è la piacevole chiacchierata concessa alla Redazione di UISP Magazine:


D – Tutti fermi, con la speranza di ripartire a Settembre: credi sia possibile, oppure ci sarà ancora da aspettare?


R – Con l’impulso irrefrenabile da devoto amante della dea Eupalla mi vien da rispondere che non vedo l’ora di tornare a calcare un campo di calcio, di rivivere le emozioni uniche che solo questo sport sa regalarci, ma oggettivamente diventa difficile fare qualsiasi realistica previsione senza un vaccino od altro rimedio efficace contro la diffusione del contagio.  Comunque l’ottimismo non deve mai abbandonarci, proprio oggi inizia la fase 2 con la riapertura di tante attività, e seppur come dice il mio mentore Arrigo Sacchi “il calcio è la cosa più importante delle cose meno importanti”, confidiamo in una ripartenza ed un ritorno sui campi di gioco in autunno, significherebbe veramente aver sconfitto questo terribile Covid-19.


D – La Zona, di fatto è la tua seconda casa e la tua famiglia acquisita: come sei arrivato alla corte gialloblu e quali saranno i prossimi step sia sul manto erboso che all’interno della dirigenza del Patron Masciarelli?


R – Chapeau per aver espresso a pieno il mio rapporto con questa società, con questi colori, che per me sono veramente una famiglia acquisita. Fin dall’inizio, la “lontana” stagione 2008-2009, ho percepito affinità elettive, condivisione di valori con il gruppo storico, i fondatori di questa squadra: Emiliano, i fratelli Pomponio, Cristian Scurti, Andrea Berardi, Andrea Passeri, Raffaele Iaculli… mi hanno accolto a braccia aperte e fatto sentire subito uno di loro, è stato semplice integrarsi in un ambiente vero, schietto, genuino… dove mi auspico che, non solo io, ma chiunque abbia indossato, o indossi la maglia giallo-blu si senta veramente a casa, o quanto meno si senta parte, non tanto di una squadra, ma soprattutto un gruppo di amici pronti a condividere sia la grande passione per questo sport, ma anche ad aiutarsi in campo e nella vita quotidiana.  Per il futuro, nonostante gli anni avanzano, sono giunto a quota 46, spero di continuare ancora a dare il mio apporto come difensore, poi da un lato, condividere un processo di crescita, di coesione con i ragazzi della Senior cercando di trasmettere loro lo spirito zoniano, e dall’altro lato veder decollare e raggiungere primi grandi traguardi con la squadra Over.


D – Nell’estate 2019 sei stato il FrontMan della rinascita de La Zona Over40: grande società, strategia mirata, obiettivi chiari e lavoro oscuro per edificare un progetto che stava centrando l’obiettivo al primo colpo (seconda in classifica nella cadetteria Over40, ndr). Da anni ormai predichiamo la novella dell’organizzazione e della pianificazione anche, se non soprattutto, nel calcio amatoriale: come mai molti continuano a declassare il Nostro Calcio regalandogli eccessiva importanza nel farlo divenire strumento di recriminazione, salvo poi metterlo in coda quando c’è da profondere impegno e professionalità?


R – Quanta verità in questa domanada-affermazione! Un caposaldo degli insegnamenti del calcio, “quale specchio della società e metafora più vera della vita”, è senza dubbio che senza sacrifici, lavoro, impegno, ma soprattutto senza le due parole-chiave organizzazione e pianificazione è difficilissimo raggiungere gli obiettivi prefissati.  Basta anche riflettere su questo quesito trabocchetto “è più importante il risultato, o il metodo (l’organizzazione)?” Di primo acchito tutti direbbero il risultato, ma se invece ci pensiamo attentamente, sono il metodo, l’organizzazione che fanno la differenza e sono strategicamente fondamentali in ogni ambito, in quanto, a volte, un risultato può essere ottenuto anche per fortuna o dinamiche non direttamente controllate, ma in tali casi il risultato è sia fine a se stesso, ma soprattutto non replicabile, invece con metodo ed organizzazione, sebbene forse non subito arriveranno i risultati, ma quando ciò accadrà sarà in modo strutturato e continuativo. In ultima istanza è giusto rimarcare, che in qualsiasi categoria, sia essa a livello professionistico, o dilettantistico-amatoriale la miglior quadra è data da una società solida e coesa, un staff tecnico preparato, responsabile ed affidabile ed un team di calciatori funzionali, amalgamati e che sappiano anteporre il proprio io al noi, remando tutti nella stessa direzione possibilmente all’unisono e dando ciascuno il meglio di se.


D – L’annata 2019-2020 passerà alla storia per quest’emergenza sanitaria, ma dovendo fare un bilancio sportivo, il Patron Masciarelli ha più volte ribadito la sua delusione per l’andamento dei Senior: stessa società, stesso impegno, eppure i rendimenti e la costanza nelle presenze in campo sono state diametralmente opposte rispetto all’Over40. Come mai tante defezioni, nonostante l’impegno e la sicurezza di una solida Società Sportiva come la Vostra?


R – Con la massima schiettezza, la decisione di dirottare uno zoccolo duro di giocatori che negli ultimi anni aveva rappresentato l’asse portante della squadra Senior all’Over40 ha implicato i risultati  diametralmente opposti.   Ricostruire un gruppo compatto, non è semplice, la Senior ha pagato proprio questa difficoltà, seppur ha una rosa costituita da ottimi elementi a livello di singoli, non è riuscita a diventare Squadra.  Poi, non hanno aiutato gli infortuni di alcune pedine, su tutte si è sentita la mancanza di Capitan Giovanni Valente, sia nel ruolo di chioccia per i più giovani e sia come leader, condottiero in campo. Ma la verità della nostra Senior somiglia un po’ al Catania anni ‘80 del mitico Presidente Massimino, che con la promozione in serie A rinnovò per gran parte la formazione. “Presidente, a essere sinceri manca l’ amalgama” gli dissero. E lui: “Ho fatto trenta, facciamo trentuno: dimmi con quale squadra gioca, e compro pure questo Lamalgama”.


D – Cosa rappresenta il Calcio UISP per Giuseppe Colantonio?


R – D’emblée, come recita proprio lo slogan della Uisp, rispondo lo sport per tutti!!!  Da oltre un decennio ho l’onore di vivere questo mondo ed in campo ho affrontato da ex campioni del mondo come: Oddo ed altri ex-pro come: Esposito, Zauri, Gelsi… e poi tanti semplici innamorati cronici e perduti del football, come me, che a prescindere dall’età, dal tasso tecnico, le condizione atletiche continuano a praticarlo con passione e sacrifici.  Ma soprattutto, il calcio UISP pescarese, abruzzese è un case history da far studiare ed emulare per tutta l’efficienza, maniacalità, impeccabile organizzazione con cui vengono portate avanti tante lodevoli iniziative, oltre lo svolgimento stesso dei Campionati, basti pensare alla trasmissione 80esimo minuto, il portale online: uispmagazine, gli articoli su “Il Messaggero”, tutti i canali social aggiornatissimi, gli album di figurine, le premiazioni bordo piscina… altro che Lega Uisp, sembra di giocare veramente in Serie A!!!!!

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